Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

giovedì 23 settembre 2010

Gira il mondo,gira.

Il mondo è vasto.
Esistono luoghi bellissimi.
Ma ne esistono alcuni che invece sono solo preziosissimi.
Una rapida occhiata ad un mappamondo rivela subito quali luoghi sono vitali per il mantenimento del sistema nella sua interezza,luoghi la cui sorte può immediatamente ripercuotesi sul destino di altre nazioni della terra.
Malacca,Suez,Hormuz,Aden.
Questi luoghi,di per se,non hanno nulla di attraente ma sono i punti nevralgici del sistema di trasporto navale mondiale.L'Europa esporta le sue merci su questa rotta ed altrettanto fa la Cina in senso opposto.
Il 70% del greggio destinato all'Asia passa da Malacca.Dallo stretto di Hormuz passa il 20% di petrolio verso l'europa e gli USA ed almeno altrettanto gas.
Tempo fa il presidente Tedesco ,Koehler,si è dimesso per aver affermato ,più o meno, che fosse normale che si difendessero le rotte commerciali utilizzando la marina militare.
Non aveva tutti i torti.
Il PIL della Germania e dell'Europa Tutta passa per quei punti e non solo.
Le vie di terra sono altrettanto importanti ed ancora di più lo sono le rotte del gas e del petrolio stese da Est ad Ovest.
Certo stiamo parlando del mondo ma in realtà parliamo dell'Europa.E gli Stati Uniti?E la Cina?
Potrebbe suonare un pò etnocentrico riferirsi al mondo dimenticandosi il resto del mondo ma,obiettivamente,è così.
In fondo è vero che Russia,Brasile e MedioOriente vedono nell'esportazione di materie prime la risorsa fondamentale di sostentamento,così come è vero che la Cina e l'intera Asia rappresentano,verosimibilmente la "Fabbrica del Mondo".
Le campagne pubblicitarie ed i prodotti del vivere quotidiano sono fatti per popolazioni occidentali.La loro diffusione è globale nella misura in cui l'Occidente ha interessi importanti in tutti e tre i vertici del trangolo.
Nel momento attuale,testimoni del tramonto del "momento unipolare" americano e all'alba del "secolo cinese",scopriamo che l'Europa è più che mai centrale nel commercio mondiale e che senza di essa,lo stesso commercio mondiale non sarebbe per nulla equilibrato se non fattibile.
Ripensando il modello detto del "commercio triangolare" del XVIII secolo,potremmo identificare la Cina con la Forza Lavoro,Russia,Brasile e MedioOriente con L'energia e l'Europa ,insieme agli Stati Uniti, con il Mercato di sbocco.
E' vero che il commercio mondiale è più vasto e complesso,ma se riduciamola granularità dei dati all'essenziale e li associamo alla reltà sociali delle singole nazioni possiamo empiricamente ridurre il quadro a questo.
Lo squilibrio attuale ,creato dagli Stati Uniti in crisi di esportazione , troppo indebitati da dieci anni di tassi quasi nulli per importare,ma incapaci di produrre da sè ciò che le loro fabbriche cinesi in outsourcing rimandano loro in patria,non sono più il volano del sistema.
Il consumatore Americano è esausto;il "cavallo" non beve più.
Il dollaro non può apprezzarsi e il governo americano tantomeno lo vuole.
Le merci cinesi ,per poter lasciare la madrepatria,devono dirigersi in Europa o,ultimamente,in Sud America.
L'Euro si apprezza in virtù del suò essere ormai valuta di riserva e le importazioni quindi risultano più vantaggiose.Il prezzo delle materie prime,valutate in dollari ,risultano oggetto di accaparramento in attesa della ripresa e come acquisto favorevole in assenza di domanda strutturale.
Proseguendo sempre più con ragionamenti concatenati di questo genere potremmo legare tra loro tutte le questioni più rilevanti sul tavolo in questi ultimi anni:
Le enormi riserve valutarie cinesi,le guerre per il controllo delle risorse petrolifere,le tensioni nell'asia centrale,il fenomeno dei Pirati dal mar rosso al golfo di Aden,la questione del Nucleare Iraniano,le oscillazioni delle valute,la rinascita della Russia,il perfezionamento del "Processo di integrazione Europeo".
In un mondo come questo,tutti hanno bisogno di tutti.Ma ,parafrasando Orwell,qualcuno ha più bisogno degli altri.