Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

giovedì 9 agosto 2018

Dazi miei, problemi tuoi


A furia di dazi e sanzioni, l'aggressiva politica economica di Trump sta scuotendo le fondamenta del mondo geo-economico. Juncker è volato a Washington per scongiurare tariffe più elevate sulle auto e sui prodotti europei mentre i cinesi hanno mostrato il loro disappunto ai 200 mld $ di dazi sui loro prodotti da parte degli USA. Quindi, a loro volta, hanno fatto altrettanto. Per avere una carota da offrire mentre agita il bastone dei dazi, Trump ha rinnovato all'Europa la proposta del TTIP (meno tariffe e barriere non tariffarie), senza però darle un nome. La strategia di Trump è di tagliare il deficit con tutte le nazioni estere e, di riflesso, stimolare l'industria nazionale a sopperire con nuovi impianti produttivi in USA. In tutto ciò, l'Italia ha molto da perdere in quanto secondo esportatore europeo verso gli USA, in surplus di 1 mld $, ma anche per i mancati introiti dovuti alle sanzioni alla Russia. Questa, nel frattempo, ha ormai metabolizzato le sanzioni, sfruttando questo periodo per diversificare le proprie importazioni e sganciarsi dal sistema del dollaro. Allo stesso modo, l'Iran, sotto sanzioni dal 2004, ha rivolto la propria economia verso la Cina e la Russia, esterne all'area del dollaro, utilizzando l'oro o le rispettive valute. Oggi gli USA, in quanto "iperpotenza", possono imporre sanzioni extraterritoriali, giuridicamente invalide, e applicare dazi all'import di determinate classi di prodotti, in maniera del tutto legale. L'impatto, in entrambi i casi, è globale e causa reazioni a catena. Meno importazioni americane si riflettono sull'export dei paesi asiatici, europei o sudamericani che entrano in crisi. Rispetto al dollaro, molte valute sono scese negli ultimi mesi ed in Cina si stanno verificando scioperi come mai prima d'ora. Il consumatore americano, primo anello della catena del consumo globale, ha deciso di produrre da sè e gli esportatori mondiali devono riorganizzarsi. Di norma l'export di un paese è sempre l'import di qualcun altro.