20 anni fa in una calda giornata d'estate si dissolveva l'Unione Sovietica.
Oltre Settant'anni di rivalità tra due blocchi che erano diversi in tutto ed in tutto contrapposti terminava e lasciava un solo sistema di valori vincitore sul campo:il modello occidentale.
Capitalista,progressista,per lo più cristiano,democratico;abbiamo vissuto in questo sistema per molta parte della nostra vita ormai, e le generazioni che definiamo "giovani" non hanno conosciuto che questo.E' la "nostra" normalità.
In questi vent'anni quasi ogni indicatore è cresciuto,perchè indipendentemente dai crolli di borsa o dalle crisi economiche , oggi stiamo meglio in tutti gli ambiti dela nostra vita.L'aspettativa di vita si sta alzando a livello globale,mangiamo di più,anzi troppo,vi sono più automobili e le nostre case sono piene di apparecchi elettronici che venti anni fa ,ma anche solo dieci, non esistevano o erano agli albori.
Va tutto bene allora? No di certo.
Quella che stiamo vivendo e che definiamo "crisi" nei discorsi quotidiani è in realtà l'ultima fase di un processo cominciato proprio vent'anni fa con la firma del trattato di Maastricht del 1992.In quel momento non nasceva solo l'Euro ed attraverso esso l'Europa ,ma prendeva forma un assetto del potere globale diverso da tutti quelli precedenti.Ora tre dei componenti del G8 il club dei grandi , organo non ufficiale ma diventato nel tempo sempre più abituale quale consesso internazionale, hanno la stessa moneta e la stessa bandiera.Siamo per ironia passati ad un G6.
Quella moneta è oggi la moneta più forte, e compete ogni giorno con il dollaro per divenire moneta di riserva.Quello che abbiamo di fronte , in televisione, ogni giorno , è il resoconto dettagliato, quasi una telecronaca sportiva, di un'altra svolta della Storia come quella avvenuta vent'anni fa. L'era del Dollaro,la moneta più moneta delle altre,sta giungendo a conclusione e gli americani dovranno saper fare di necessità virtù per poter mantenere in piedi un sistema per nulla attento alle differenze sociali,alle ineguaglianze,alla compassione.
Se l'Europa invece riuscirà a salvarsi dagli attacchi internazionali ,che sembrano ogni giorno di più effetti delle forze di reazione a questo cambiamento ,guadagnerà probabilmente il suo diritto al monetarismo espansivo se lo vorrà usare , oppure potrà essere l'azionista di maggioranza di un paniere di valute mondiali affidabili finanziariamente e contagiare con il suo sistema di regole anche gli altri sistemi economici.L'Economia regge ora i destini del Mondo e la Politica le cede nolente il passo.
Perchè questa digressione economica? Perchè ridurre quattro lustri di Storia ad una mera operazione finanziaria?
Perchè la fine dell'URSS ha messo termine ad una alternativa che era Sociale,Politica ed Economica insieme.
Gli ideali che si stavano spegnendo,quelli del Socialismo e del Comunismo, avevano orientato l'azione degli Uomini per centocinquant'anni;valori,abitudini,comportamenti e logiche di azione ed i pensiero consolidate ad un tratto non servivano più,anzi divenivano disfunzionali.
Quelle dottrine avevano impedito al capitalismo ultra liberale degli anni venti di divenire un Moloch planetario imponendo però al mondo un freno alle possibilità espressive dell'umanità;in un piano quinquennale c'è davvero pochissimo spazio per i colpi di genio e le virate gestionali a cui ci hanno abituato persone come lo scomparso Steve Jobs.
In Europa ,Italia a parte,i principali partiti comunisti sono svaniti entro pochi anni dalla fine dell'URSS e ciò ha lasciato spazio ad un'unica ottica, un'unica Weltanschauung per tutti i sistemi politici.La presa dei concetti propri della sinistra in tutti i paesi si è affievolita ed il mercatismo è divenuto padrone della scena poiltica.Tutto per il mercato, tutto attraverso il mercato.Il liberismo di stampo anglosassone fatto di Stato ridotto e Mercati liberalizzati è diventato presto l'unico fine di tutti i sistemi politici occidentali ormai liberi dalle dicotomie Mercato/Comunità , Capitalismo/Economia Pianificata imposte dall'ingombrante presenza ideologica di Mosca.
In questa situazione la Politica si è trovata a dover svolgere esclusivamente un opera di amministrazione e risoluzione delle istanze portate dal Mercato , termine che ormai porta con sè , incastonato, anche quello di Società.
Le privatizzazioni, le liberalizzazioni di interi comparti economici,la spinta decisa sulla competizione e sull'export,determinano infatti un clima nuovo e nuovi rapporti sociali.L'ottica cliente-fornitore diviene abituale ,una forma mentis necessaria ad interpretare i nuovi fenomeni sociali.
Facciamo un esempio:
Se una grande azienda ,prima di proprietà dello Stato viene venduta in una fase di privatizzazioni,a grandi fondi transnazionali che mirano al massimo profitto ,potremo immaginare che questi spezzetteranno la società,chiuderanno i reparti improduttivi,estrometteranno personale delocalizzando alcune linee e terziarizzando lavorazioni interne tramite lo spin-off di rami d'azienda che andranno a formare nuove, piccole e medie imprese.
Nel giro di pochissimi anni,la realtà sociale dei cittadini lavoratori di quell azienda cambia radicalmente;ora sono parte di un processo economico, prima tutto interno all'azienda , che è anche in parte esterno e coinvolge altri operatori economici.Il rapporto con il lavoro si modifica e con esso lo stile di vita.
E' l'intera società che ormai vive in un'ottica di interdipendenza funzionale sempre più stretta e complessa.
In questi vent'anni sono cambiati gli imperativi che guidano le nostre azioni,le nostre chiavi interpretative,le nostre aspettative.Siamo cambiati noi.
L'ottica è sempre più di breve periodo ,nuove necessità nascono da stimoli sempre più intensi.
Le mode si succedono sempre più rapide e influenzano sempre più le abitudini.L'esistenza è divenuta quotidianità.Manca un fine.
La crisi economica nella misura in cui l'economia si è sostituita alla politica come mezzo per la realizzazione delle nostre aspirazioni è anche crisi esistenziale.
Ma l'economia non ha altri fini che la continuazione di se stessa,non può proporre traguardi ideali che possano portare un individuo a crearsi un orizzonte d'azione che non sia meramente lavorativo.Più lavori più guadagni.Più lavori,meno tempo hai per tutto il resto.
La politica invece ha uno spettro più ampio,coinvolge molteplici aspetti dell'intera nostra vita,deve avere un orizzonte stabile per fornire una cornice anch'essa stabile all'esistenza degli individui.Nascere,crescere,avere dei figli,morire dignitosamente non sono fini ultimi dell'economia sia essa industriale o finanziaria ma devono esserlo per la Politica che è fatta dagli uomini per gli uomini e non dai numeri per il profitto.
Se lasciamo che la politica sia indotta nelle sue scelte esclusivamente da principi di natura economica senza che siano chiari i fini socialmente espressi ed i valori che supporterano l'azione,allora avremo vinto la battaglia contro i Piani Quinquennali per perdere la guerra contro le Relazioni Trimestrali.
Un Blog per liberare pensieri e ragionamenti ispirati,e necessari, alla realtà quotidiana. Perchè spesso siamo portati a pensare in modi che non ci appartengono,ispirati da chi ha interesse a conformare il pensiero generale verso verità semplici, logiche e incontrovertibili ma che in realtà, scansano dal nostro cervello tutte le altre e le nascondono. La mancanza di Idee porta all'inazione ed alla morte di Se
Perchè Ordine e Progresso?
Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.
L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine
Auguste Comte ,1896
martedì 25 ottobre 2011
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