No, non quelle che si sono tenute lo scorso 24 febbraio ma
quelle che le seguiranno entro un lasso di tempo di due anni ,più o meno .I
numeri ,ma soprattutto gli attori in campo ,ci dicono che qualsiasi sarà la configurazione
del governo , questo non potrà contare su una maggioranza solida e coesa , a
meno di un attacco esterno di natura economica.Non possiamo quindi
ragionevolmente attenderci un governo di legislatura ma forse uno di “Salvezza
Nazionale” , che opererà scelte dure appoggiandosi ad una maggioranza
trasversale. Segni di improvvisa presa di coscienza di questa realtà sono anche
le voci di un possibile , prossimo,settennato “breve” di Napolitano per
accompagnare questa fase .L’eventualità di elezioni più o meno immediate non è
percorribile a causa del cosiddetto “semestre bianco” , che precede l’uscita di
scena del Presidente della Repubblica , e che non permette lo scioglimento
delle Camere.
Visto il dibattito prima delle elezioni ed il risultato di
queste, una nuova legge elettorale dovrebbe essere la priorità di qualsiasi
governo prossimo venturo e , se venisse realizzata , impiegherebbe circa un
anno e mezzo per nascere, a causa dei nostri regolamenti parlamentari.Ovvio che
una volta fosse pronta verrebbe sicuramente la voglia di utilizzarla subito per
sfruttarne l’effetto novità .
E’ però vero che il prossimo parlamento dovrà dare vita ad
un governo che avrà a che fare con compiti e responsabilità da brivido.Il
sistema è gravato di costi ad ogni livello e non riesce più ad accumulare un
surplus accettabile.Le famiglie italiane sanno bene che è tempo di ridurre le
spese di ogni euro possibile per far quadrare lo stipendio e non ricorrere ai
risparmi o , peggio , al credito.Ecco , il “Sistema Italia” deve fare la stessa
cosa.
Si andrà avanti a forza di fiducie parlamentari sul filo del
rasoio e decreti legge da ratificare per cui potrebbe non esserci il tempo
tecnico per discutere una nuova legge elettorale.Se il prossimo parlamento non
la voterà entro un anno,un anno e mezzo ,alla prima crisi parlamentare , si
andrebbe necessariamente a votare con quella esistente.
Possiamo verosimilmente pensare che alla prossima tornata
avremo meno formazioni politiche in lizza? E quindi quante possibilità avremo
di avere un governo stabile ed all’altezza delle necessità della Nazione? Io
dico poche.
Inoltre , se non verrà emendata la costituzione, per quanto
riguarda la forma di governo, non sarà possibile realizzare una legge
elettorale di tipo Presidenziale o Semi-Presidenziale alla Francese e perciò la
scelta sarà limitata ad un sistema proporzionale o maggioritario o uno simile a
quello in atto , il che ci riporterà all’esigenza di creare coalizioni pre o
post elettorali.Abbiamo già visto i risultati in quelle che impropriamente
chiamiamo la “prima” e la “seconda” Repubblica.
Che tutto ciò sia difficile è chiaro , che sia anche
necessario farlo è una certezza anche per i sassi.
Speriamo almeno che anche loro la prossima volta non si
presentino alle elezioni.
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