Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

martedì 10 novembre 2015

Valori ed interessi

Il 9 Novembre di 25 anni fa Berlino Est e Berlino Ovest diventavano un'unica città. Il muro era caduto ed il "socialismo reale" terminato. Il nuovo secolo è iniziato il giorno dopo. Alla fine della guerra fredda un intero sistema di idee, quello comunista, usciva delegittimato dai suoi stessi risultati economici e politici, mentre l'altro, quello liberale, poteva vantare una vittoria totale. Fukuyama la definì la Fine della Storia. Per 70 anni milioni di persone hanno ancorato i propri Valori a quelli dell'una o dell'altra parte. Comunisti o socialisti, atei, materialisti da una parte e liberali, cristiani o laici, tradizionalisti dall'altra. Valori ed interessi coincidevano tra loro ed erano radicalmente opposti a quelli dell'altro campo. Non era possibile, ad esempio, scindere un'etica comunista da un agire conforme e da un atteggiamento coerente: se si stava "a sinistra" si stava con Cuba, con gli omosessuali, con i rivoluzionari del mondo, con la Russia e contro la NATO. D'altra parte neanche nel campo del "mondo libero" era possibile scindere i propri Valori dall'interesse nel continuare a preservarli. L'importante era non cedere spazio all'avversario. Ognuno dei due sistemi rappresentava un orizzonte di senso coerente, in cui non erano possibili commistioni con il pensiero "nemico" nè tantomeno con i suoi Valori. Nel mondo post-ideologico la politica fatica invece a definire chiaramente un orizzonte di senso, la società è diventata, ormai, un "villaggio globale" e gli avvenimenti dall'altra parte del mondo possono sconvolgere la nostra tranquilla vita quotidiana. 25 anni dopo quel 9 Novembre il mondo è cambiato. Ma siamo soprattutto cambiati noi. I Valori, infusi e sostenuti dai due sistemi ideologici hanno lasciato spazio agli interessi, in breve i primi non guidano più i secondi. Siamo spesso sottoposti quotidianamente ad una scelta tra i nostri Valori ed i nostri interessi. E', questa, la società del rischio e dell'incertezza. La massiccia dose di drammatizzazione televisiva trasforma ogni giorno in un test sulla saldezza dei nostri Valori e la forza dei nostri interessi. I migranti, i rom, l'eutanasia, le unioni gay, la politica in tribunale, la crisi economica, la guerra al terrorismo. Non è più semplicemente possibile rifarsi alla dottrina di parte, o di partito, per poter essere certi di aver fatto la scelta giusta. Ogni scelta, in un sistema di mercato che include anche le idee, è solamente una nostra responsabilità. Seguire i propri Valori, in un mondo senza Valori, può essere nocivo anche per i propri interessi. D'altro canto seguire solo questi ultimi ci impedisce di capire il Perchè li stiamo seguendo e porta a chiudersi su di essi in una spirale egoistica. E' inoltre cambiato il fattore tempo. Tutto si sussegue ad un ritmo frenetico, i cambiamenti sono repentini, le notizie continue. Bisogna decidere in fretta, l'orizzonte temporale si è accorciato. Ma è possibile essere coerenti in un sistema più ampio che non ha più riferimenti fissi? Nell'attuale fase politica italiana, ad esempio, dove si posiziona un elettore? Nel farlo pensa alla "Legge Fornero",alla gestione dell'immigrazione, al "Jobs Act", alla legge sulle unioni gay, agli scandali politici o al "Patto del Nazareno"? I Valori che seguiamo oggi in un partito politico sono ancora retaggio di quella divisione manichea di 25 anni fa. Oggi però frequentemente gli interessi che quei partiti perseguono non è coerente con i Valori che essi propugnano. Il panorama che ogni sera, da ogni telegiornale, viene prospettato impone di "sganciarsi" da coloro i quali propugnano Valori per accaparrare consenso e perseguire poi altri interessi. Soprattutto se per vent'anni almeno hanno fatto di quella battaglia di Valori, tra Valori, un mezzo per mantenere in piedi un sistema politico decadente. Oggi tutti possiamo vederlo chiaramente, ma qualcuno ancora stenta a crederci poichè questo viene prospettato come l'unico presente (e futuro) possibile. E' ora di togliersi gli occhiali a lenti rosse e blu per guardare la realtà sotto occhi diversi. E' necessario pensare una società in cui i Valori e gli interessi, tanto dei singoli quanto della collettività, non siano una minaccia gli uni per gli altri. Una società in cui la ricerca della propria felicità non venga raggiunta a scapito della desertificazione dei Valori della società stessa. Una società che parta dal principio di responsabilità, che ridia senso al concetto di credibilità, che applichi concretamente un principio meritocratico. Se riusciremo a ripartire da questi, Responsabilità, Credibilità e Merito, avremo iniziato il percorso che riporta Valori ed interessi sulla stessa strada. Forse non proprio vicini vicini, ma almeno sulla stessa strada.

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