Il 9 Novembre di 25 anni
fa Berlino Est e Berlino Ovest diventavano un'unica città. Il muro
era caduto ed il "socialismo reale" terminato. Il nuovo
secolo è iniziato il giorno dopo. Alla fine della guerra fredda un
intero sistema di idee, quello comunista, usciva delegittimato dai
suoi stessi risultati economici e politici, mentre l'altro, quello
liberale, poteva vantare una vittoria totale. Fukuyama la definì la
Fine della Storia. Per 70 anni milioni di persone hanno ancorato i
propri Valori a quelli dell'una o dell'altra parte. Comunisti o
socialisti, atei, materialisti da una parte e liberali, cristiani o
laici, tradizionalisti dall'altra. Valori ed interessi coincidevano
tra loro ed erano radicalmente opposti a quelli dell'altro campo. Non
era possibile, ad esempio, scindere un'etica comunista da un agire
conforme e da un atteggiamento coerente: se si stava "a
sinistra" si stava con Cuba, con gli omosessuali, con i
rivoluzionari del mondo, con la Russia e contro la NATO. D'altra
parte neanche nel campo del "mondo libero" era possibile
scindere i propri Valori dall'interesse nel continuare a preservarli.
L'importante era non cedere spazio all'avversario. Ognuno dei due
sistemi rappresentava un orizzonte di senso coerente, in cui non
erano possibili commistioni con il pensiero "nemico" nè
tantomeno con i suoi Valori. Nel mondo post-ideologico la politica
fatica invece a definire chiaramente un orizzonte di senso, la
società è diventata, ormai, un "villaggio globale" e gli
avvenimenti dall'altra parte del mondo possono sconvolgere la nostra
tranquilla vita quotidiana. 25 anni dopo quel 9 Novembre il mondo è
cambiato. Ma siamo soprattutto cambiati noi. I Valori, infusi e
sostenuti dai due sistemi ideologici hanno lasciato spazio agli
interessi, in breve i primi non guidano più i secondi. Siamo spesso
sottoposti quotidianamente ad una scelta tra i nostri Valori ed i
nostri interessi. E', questa, la società del rischio e
dell'incertezza. La massiccia dose di drammatizzazione televisiva
trasforma ogni giorno in un test sulla saldezza dei nostri Valori e
la forza dei nostri interessi. I migranti, i rom, l'eutanasia, le
unioni gay, la politica in tribunale, la crisi economica, la guerra
al terrorismo. Non è più semplicemente possibile rifarsi alla
dottrina di parte, o di partito, per poter essere certi di aver fatto
la scelta giusta. Ogni scelta, in un sistema di mercato che include
anche le idee, è solamente una nostra responsabilità. Seguire i
propri Valori, in un mondo senza Valori, può essere nocivo anche per
i propri interessi. D'altro canto seguire solo questi ultimi ci
impedisce di capire il Perchè li stiamo seguendo e porta a chiudersi
su di essi in una spirale egoistica. E' inoltre cambiato il fattore
tempo. Tutto si sussegue ad un ritmo frenetico, i cambiamenti sono
repentini, le notizie continue. Bisogna decidere in fretta,
l'orizzonte temporale si è accorciato. Ma è possibile essere
coerenti in un sistema più ampio che non ha più riferimenti fissi?
Nell'attuale fase politica italiana, ad esempio, dove si posiziona un
elettore? Nel farlo pensa alla "Legge Fornero",alla
gestione dell'immigrazione, al "Jobs Act", alla legge sulle
unioni gay, agli scandali politici o al "Patto del Nazareno"?
I Valori che seguiamo oggi in un partito politico sono ancora
retaggio di quella divisione manichea di 25 anni fa. Oggi però
frequentemente gli interessi che quei partiti perseguono non è
coerente con i Valori che essi propugnano. Il panorama che ogni sera,
da ogni telegiornale, viene prospettato impone di "sganciarsi"
da coloro i quali propugnano Valori per accaparrare consenso e
perseguire poi altri interessi. Soprattutto se per vent'anni almeno
hanno fatto di quella battaglia di Valori, tra Valori, un mezzo per
mantenere in piedi un sistema politico decadente. Oggi tutti possiamo
vederlo chiaramente, ma qualcuno ancora stenta a crederci poichè
questo viene prospettato come l'unico presente (e futuro) possibile.
E' ora di togliersi gli occhiali a lenti rosse e blu per guardare la
realtà sotto occhi diversi. E' necessario pensare una società in
cui i Valori e gli interessi, tanto dei singoli quanto della
collettività, non siano una minaccia gli uni per gli altri. Una
società in cui la ricerca della propria felicità non venga
raggiunta a scapito della desertificazione dei Valori della società
stessa. Una società che parta dal principio di responsabilità, che
ridia senso al concetto di credibilità, che applichi concretamente
un principio meritocratico. Se riusciremo a ripartire da questi,
Responsabilità, Credibilità e Merito, avremo iniziato il percorso
che riporta Valori ed interessi sulla stessa strada. Forse non
proprio vicini vicini, ma almeno sulla stessa strada.
Un Blog per liberare pensieri e ragionamenti ispirati,e necessari, alla realtà quotidiana. Perchè spesso siamo portati a pensare in modi che non ci appartengono,ispirati da chi ha interesse a conformare il pensiero generale verso verità semplici, logiche e incontrovertibili ma che in realtà, scansano dal nostro cervello tutte le altre e le nascondono. La mancanza di Idee porta all'inazione ed alla morte di Se
Perchè Ordine e Progresso?
Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.
L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine
Auguste Comte ,1896
martedì 10 novembre 2015
Valori ed interessi
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