Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

martedì 22 maggio 2018

La Geopolitica del Tutto.


In questi primi 6 mesi del 2018 abbiamo assistito ad una successione di eventi e colpi di scena sulla scena internazionale: prima la quasi-crisi tra USA e Corea del Nord seguita dal repentino cambio di rotta di Kim Jong Un e le trattative di pace con il Sud. Poi l'abbandono di Trump dal trattato nucleare con l'Iran e le sanzioni USA a Russia e, incredibilmente, all'UE. La Turchia che prima abbatte una caccia russo e poi firma con Iran e Russia un patto sulla Siria. Ognuno di essi sembra un evento a sé, ma è in realtà parte di un continuo ridisegno dell'architettura delle relazioni internazionali. Viviamo tempi confusi. Secondo le dottrine classiche, il primo dovere di ogni Nazione è difendersi poiché ogni altra tende naturalmente a questo principio. La difesa è attiva anche quando è passiva, poiché la presenza di un esercito adeguato è sempre accompagnato da un'adeguata diplomazia e servizi segreti efficaci. I rapporti si fondano sull'effettiva capacità, militare o economica, del contraente e non dal consenso sulla propria relativa forma di governo. Questo punto è fondante per l'Unione Europea, in cui tutti i membri sono democrazie, ma non è vincolante per creare un'alleanza. Anche il rapporto fra USA ed EU poggia sul loro comune fondamento democratico, ma le sanzioni poste da Trump rispondono all'adagio per cui “gli USA non hanno amici ma solo alleati”. Questi, sempre secondo la teoria classica, sono tali solo se ricevono benefici reciproci, e Trump ha messo in luce che così non è. L'UE spende troppo poco per la sua difesa e importa troppo poco dagli USA, che sono in deficit cronico. Nel frattempo l'EU difende l'accordo con l'Iran contraddicendo gli USA, i quali dimostrano di applicare due pesi e due misure con Corea e Iran. Questo, per almeno 20 anni, ha scambiato petrolio per progetti missilistici e nucleari con la Corea del Nord, della quale è l'unico fornitore di energia insieme alla Cina, sospettosamente silente. Il sistema multipolare lancia i primi vagiti.

La Guerra tiepida


Quello che tutti i giornali chiamano ormai “il caso Scripal” è sfociato in un'espulsione di massa di diplomatici russi dalle ambasciate occidentali: 30 sono stati “allontanati” dall'Europa, 60 dagli USA. La Russia promette un'eguale ritorsione e gli USA hanno già pronte nuove sanzioni. Siamo ripiombati nella Guerra Fredda? In realtà è già più che tiepida, visto che è nata nel 2007, dopo il celebre discorso di Putin alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in cui denunciava il continuo avanzare della NATO verso i confini russi a dispetto degli accordi. In effetti, ad oggi l'unico paese del patto di Varsavia non ancora nella NATO è la Bielorussia. Da anni, poi, è in atto una strenua attività di demonizzazione ed accuse che spaziano dal doping olimpico agli Hacker, dal Russiagate, all'intervento in Siria, dagli sconfinamenti dei jet russi, sino appunto all'avvelenamento di ex agenti del KGB. Gli USA hanno già elevato sanzioni alla Russia per i fatti d'Ucraina, senza peraltro vi fosse un chiaro mandato dell'ONU in materia, e anche l'Europa ha elevato le proprie , anche se alcuni paesi come l'Italia e la Germania hanno provato più volte a non rinnovarle. Il rapporto tra USA e Russia e, obtorto collo, Europa, è già caldo da tempo e pare continuare a scaldarsi. Le due potenze si stanno già confrontando in Siria e Ucraina, sebbene sotto mentite spoglie, e hanno già mostrato i loro rispettivi muscoli nucleari più di una volta. In situazioni come questa, basta un incidente diplomatico o un avvenimento mal interpretato, per far cadere il mondo in una spirale di terrore totale. Quindi, al di là che si parteggi per gli uni o per gli altri, è necessario che le prove siano circostanziate, come pare non siano in questo caso, e come non lo sono state in un altro celebre caso di sostanze chimiche: quello dell'antrace che Powell agitò all'ONU come prova per trascinare gli USA alla guerra in Iraq. La prova era falsa, ma oggi milioni di iracheni non possono essere qui a rallegrarsene.

Verso l'Armageddon?


Il 9 Maggio Trump ha deciso di ritirarsi dall'accordo firmato nel 2013 con l'Iran sul suo programma nucleare. Stipulato anche da Cina, Francia, Germania, Cina, Russia, Inghilterra ed UE, esso prevede una drastica riduzione delle attività iraniane in campo nucleare per una durata complessiva di 13 anni ed è supervisionato dall'Ente Internazionale per l'Energia Atomica dell'ONU. Francia, Inghilterra ed UE si sono dette contrarie, temendo che ciò possa portare l'Iran a riprendere il programma e che ciò possa addirittura sfociare in una guerra con Israele e USA. Il tema è delicato, poiché formalmente l'Iran sta rispettando il Trattato di Non Proliferazione Nucleare in vigore dal 1970, ma Israele continua a dirsi dubbiosa delle reali intenzioni iraniane. I due paesi sono già venuti in contatto, sebbene non ufficialmente, in Siria, nella quale operano sia le truppe d'elite iraniane, spalleggiate dagli sciiti libanesi di Hezbollah, sia i servizi segreti militari israeliani e americani. La presenza iraniana in Siria, Libano e sud Iraq è un incubo geopolitico per Tel Aviv, che vede in essa la possibilità che tutta l'area che va dal Golfo Persico al Mediterraneo possa entrare definitivamente nella sfera di influenza di Teheran e permettere un giorno il transito del gas iraniano verso l'Europa. Ciò porterebbe a una progressiva perdita d'influenza di Israele nella regione e minaccerebbe, così si sostiene, la sua stessa esistenza. Nethanyau si è detto pronto ad attaccare tanto le truppe iraniane in Siria quanto lo stesso Iran, il quale è un avversario ostico. Esso ha 80 milioni di abitanti, in maggioranza giovani, e la sua cultura millenaria si irradia dal mediterraneo all'Asia centrale. Il suo esercito è il terzo, se non il secondo, nell'area dopo appunto Israele e Turchia, con la quale l'Iran ha da anni ottimi rapporti. Un conflitto chiamerebbe anche in causa l'Arabia Saudita, e forse Russia e Turchia, con esiti catastrofici. La terza guerra mondiale non è mai stata così vicina.