Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

domenica 16 febbraio 2020

il canarino è morto.





Spesso ci si riferisce a un avvenimento come al classico canarino che si portava in miniera per capire se vi erano fughe di gas. La sua morte segnava il momento di risalire in fretta. Il caso è il virus “cinese”, il canarino è morto insieme a 1000 persone, e il commercio internazionale scappa in ordine sparso. Come prevedibile, le misure di profilassi messe in atto da tutti i governi, hanno provocato un rallentamento degli scambi e messo in luce almeno tre debolezze cinesi e non. La prima è di ordine igienico, in quanto per la terza volta la Cina è il focolare di un virus potenzialmente pandemico. Ciò a causa del suo vetusto sistema di conservazione e macellazione degli animali che nulla ha a che vedere con il sistema di profilassi europeo. E' ora che i cinesi rivedano i loro protocolli zoosanitari. La seconda debolezza è di ordine infrastrutturale; al netto dei ritardi nell'affrontare il caso, non scordiamoci che parliamo di una provincia che ha lo stesso numero di abitanti dell'Italia. In un'area di 56 milioni di abitanti, si è dovuti ricorrere alla costruzione di un ospedale nuovo per diecimila infetti. Forse la sanità è sottodimensionata per un paese che vuole crescere sano e dominare il mondo. Ed infine la terza debolezza, quella della globalizzazione nel suo insieme, che manda in crash le borse mondiali per “un raffreddore” in un paese di un miliardo e mezzo di persone. Se oggi si ferma la Cina, si ferma il 30% del commercio mondiale, quasi tutto con USA ed UE. Il caso “Corona-virus” è il canarino, l'allarme, che potrebbe portare le aziende europee e americane a ripensare la propria lista di fornitori, e non potendo più fidarsi di catene così “lunghe”, a ri-orientare le proprie scelte verso la periferia europea o Latino Americana. E' un faro acceso su un sistema, quello cinese, ancora molto vasto e non innervato dei mille controlli e disciplinari a cui è sottoposto un produttore alimentare italiano o europeo. E' una sponda a un rinnovamento del legame economico e degli scambi transatlantici e, non a caso, si torna a parlare di TTIP. E' una risposta all'annosa domanda: ma le mollette da bucato le dobbiamo proprio far fare a Shenzen?

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