Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

domenica 16 febbraio 2020

Allacciare le cinture, forti turbolenze in vista.




L’epidemia scoppiata in Cina, a causa di un virus che ricorda la famigerata SARS, rischia di essere il detonatore di una nuova crisi economica globale. La preoccupazione per il diffondersi del virus, infatti, ha già provocato un rallentamento delle borse mondiali e le misure di prevenzione messe in atto da alcuni governi potrebbero incidere sull’esportazione di alcune categorie di prodotti cinesi e sulle attività economiche in generale. L’Europa potrebbe subire i maggiori contraccolpi da questa situazione, poiché la Cina rappresenta una grande quota del suo export ma anche a causa dell’impossibilità di commerciare con la Russia e perché sottoposta alla politica dei dazi intrapresa da Trump. Il mancato sviluppo di un forte mercato intraeuropeo rischia di aggravare il rallentamento di tutte le economie continentali, in una fase di deflazione conclamata e di tassi negativi. La pressione posta sull'Europa dalle sanzioni di Trump, impegnato a riequilibrare la bilancia commerciale americana dopo aver raggiunto un accordo con i cinesi, fa parte di una strategia di lungo periodo che mira a rafforzare l'industria americana a scapito di tutte le altre. L'unione europea si sta rivelando sempre più una mera alleanza a geometria variabile, in cui le nazioni cercano di massimizzare i propri benefici , siano essi geopolitici (come in Libia o nei confronti dell'iran) o economici. A parte l’euro, non sembra più esserci alcun collante, considerate anche le recenti spallate francesi alla NATO e la prossima Brexit. Anche i miliardi promessi dalla Von der Leyen per il “Green new Deal” non saranno ripartiti equamente ma si riverseranno maggiormente nel nord e nell'est Europa, delineando un nuovo trasferimento di risorse dai paesi debitori a quelli creditori. Nel frattempo l'oro è al suo massimo storico nei confronti dell'euro, testimoniando una forte fuga di capitali europei, e il petrolio non cresce dai minimi del decennio, segnalando la debolezza della domanda di aziende e consumatori. La situazione rischia di avvitarsi su sé stessa portando a nuove riduzioni di spesa e a disinvestimenti in vista di nuovi scossoni. Nulla pare poter ridurre le turbolenze, è ora di allacciare le cinture e prepararsi per un atterraggio accidentato.


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