Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

martedì 8 dicembre 2015

La lenta agonia della sinistra italiana

Ciò che sta accadendo a Roma, ovvero l'espressione della deriva amorale del PD, forse non è ancora il colpo di grazia ma è sicuramente una ferita mortale. L'erede di quel PCI che è stato per 70 anni forza di "lotta" e per un breve periodo anche "di governo" sta arrivando al capolinea come era prevedibile.
In quanto forza il cui scopo è stato, storicamente, quello di socializzare le masse alla politica e di permettere alle stesse di accedere ad un più alto tenore di vita ha raggiunto il suo scopo già da tempo. L'elettore del PCI, ventenne e rivoluzionario nel '68, è diventato oggi un tranquillo borghese ultrasessantenne, possidente, garantito e forse anche acculturato. I suoi valori restano forse quelli di allora ma i suoi interessi nel frattempo sono cambiati a causa del fatto che oggi ha qualcosa da difendere: il proprio tenore di vita. Chi durante questi anni non ha ottenuto quell'agognato benessere ha lasciato da tempo il PD rifugiandosi nei partiti scissionisti e massimalisti sorti ad ogni tornata elettorale dal 1989 in poi. Oggi, orfano anche di quell'opzione elettorale identitaria, si è spinto fino all'area del non voto. Nel frattempo il PD ha perso l'occasione di mutare la sua forma in un moderno partito socialdemocratico di stampo europeo e si è accontentato di "amministrare" l'esistente senza più alcuna spinta ideale. Persa questa, oggi quel partito è ostaggio di ras locali, quelli che un tempo si chiamavano "cammellieri" o portatori di voti che usano la forma delle idee di sinistra, svuotandole della sostanza. Quei voti sono oggi necessari al PD per rimanere al potere e chi li porta viene accettato dai dirigenti nazionali come un male (o un bene) necessario e imprescindibile, per cui non si va tanto per il sottile di fronte a certe candidature,come il caso De Luca in Campania insegna.
L'idea comunista, fortunatamente, è morta di asfissia in quanto irrealizzabile senza una coercizione dittatoriale capace di imporne i dogmi a individui che tendono per natura alla ricerca di una affermazione personale.
Il rischio è che, morto il PD, possa sparire dall'orizzonte politico anche una concezione socialista della politica e della società. Pur non essendo mai stato comunista in vita mia, nè possa definirmi "di sinistra", non posso che dirmi preoccupato di un simile scenario. Una società senza un fondamento di solidarietà,senza un senso di condivisione dei beni comuni e necessari, senza alcun meccanismo di sostegno per chi momentaneamente si trova in difficoltà, essa diventa un'arena di lotta egoistica e cinica. Questo tipo di società è stato il modello in auge prima della crisi del '29, allorchè in Europa ed in America (il New Deal di Roosevelt è stato un socialismo light in salsa americana) i governi dell'epoca hanno dovuto fronteggiare la minaccia di enormi masse proletarie impoverite, arrabbiate e pronte a seguire le sirene marxiste minando i sistemi aristocratico-liberali dell'epoca.
Personalmente credo che il Movimento 5 stelle possa raccogliere oggi parte di quell'eredità coniugando solidarietà (reddito di cittadinanza) , principi di comunità (il sostegno ai beni necessari come l'acqua), economicismo antiliberista (opposizione alla liberalizzazione selvaggia di alcune attività economiche come elettricità o idrocarburi) con quei principi liberali che permettono alle persone di realizzarsi (sostegno alle PMI e all'autoimpresa) e impediscono allo Stato di dominare le vite dei cittadini (lotta alla Casta e alla burocrazia asfissiante).
E allora, nel gettare via il bambino (Renzi) con l'acqua sporca (il PD e ciò che resta di FI) cerchiamo di non buttare via anche il sapone. Il sapone è in questo caso è la concezione "sociale" della politica, che non va confusa con la difesa dei diritti di gruppi di minoranze. E' l'idea che la società è molto di più che non la mera somma di individui e contemporaneamente che questi non siano "uomini massa" ma il motore stesso di questa società con i loro interessi, i loro valori profondi e le loro conquiste.Solidarietà e Opportunità, Socialismo e Liberalismo. Davvero insieme non si può? Siamo nel 2015, riparliamone.

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