Quello che all'apparenza potrebbe
sembrare un titolo ironico, è invece il motivo per cui l'Italia, e
non solo, si è spesa molto per la Conferenza di Palermo sulla Libia
del 12 e 13 Novembre 2018. Alla sua chiusura, il Presidente Conte l'ha
definita una "non vittoria" ma sapeva di dire una mezza
bugia. E' stata infatti una mezza vittoria poichè vi hanno
partecipato Al Sarraj, presidente del governo provvisorio libico, il
suo potente avversario Haftar, l'inviato dell'ONU Salamì, l'egiziano
Al Sisi, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il primo
ministro russo Medvedev, il greco Tzipras e i rappresentanti di Qatar
e Turchia. E' stata la prima volta in cui tutti i principali attori
della vicenda libica si sono riuniti sotto lo stesso tetto, tutti
tranne tre: Macron, la Merkel e la May. Per il primo è stata una
sconfitta cocente. La Francia infatti sostiene Haftar e, dopo aver
rovesciato Gheddafi, ha provato più volte a fare della Libia un
proprio protettorato, non certo per motivi umanitari. Quel paese, si
sa, è ricco di petrolio e gas ma è da sempre legato all'Italia,
con la quale è appunto connesso da un metanodotto che, grazie ad ENI
e SAIPEM, porta milioni di metri cubi di gas alle raffinerie
siciliane. La Francia ha un doppio obiettivo: chiudere quel "tubo"
per indebolire la posizione dell'Italia quale snodo energetico
d'Europa e impadronirsi dei giacimenti libici per farli gestire alla
sua partecipata, la Total. Anche i tedeschi sono interessati ad
indebolire l'Italia per lo stesso motivo, i Russi cercano di
ostacolare la posizione francese e gli USA quella sia tedesca che
francese. Il gioco libico è molto complesso ed anche Turchia, Qatar
ed Egitto vi partecipano per lo stesso motivo: l'accesso o meno al
ricco mercato europeo dei flussi energetici africani e mediorientali.
Il gas, a differenza del petrolio, necessita di accordi di lunga
durata ed è oggetto di rapporti geopolitici non sempre cristallini e
palesi. I tubi, quando si hanno, è meglio tenerseli.
Un Blog per liberare pensieri e ragionamenti ispirati,e necessari, alla realtà quotidiana. Perchè spesso siamo portati a pensare in modi che non ci appartengono,ispirati da chi ha interesse a conformare il pensiero generale verso verità semplici, logiche e incontrovertibili ma che in realtà, scansano dal nostro cervello tutte le altre e le nascondono. La mancanza di Idee porta all'inazione ed alla morte di Se
Perchè Ordine e Progresso?
Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.
L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine
Auguste Comte ,1896
domenica 17 marzo 2019
La diplomazia del tubo.
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