Perchè Ordine e Progresso?

Il Blog prende il nome dal motto inscritto sulla bandiera del Brasile e mutuato da un'aforisma di Auguste Comte.
Questi, uno dei padri della Sociologia, era una convinto positivista, il che nel 1896 lo rendeva anche un progressista.
L'importante è , come infatti Comte mette al primo punto, che l'Amore sia sempre il principio cardine dell'Agire.


L'Amore per principio e l'Ordine per fondamento;il Progresso per fine

Auguste Comte ,1896

lunedì 19 ottobre 2020

30anni e non sentirli.

 


Il Nagorno-Karabakh (NK) è una sperduta regione del caucaso meridionale, ad ovest del mar Caspio, ed è contesa da 30 anni tra Armenia, paese senza accesso al mare e Cristiana e Azerbaijan affacciato sul Mar Caspio e Sciita. E' un caso curioso anche in politica internazionale in quanto emette francobolli e monete come un qualsiasi stato ma non è riconosciuto se non dall'Armenia, della quale è un'enclave nel territorio azero. La storia della rivalità è secolare, ma riemerge oggi, come altre sulla rotta dei gasdotti e petrodotti che dal caucaso, dalla Turchia,dall'Iran, dal'Azerbaijan partono e passano. Anche qui, come in Siria, si scontrano Russia, Turchia, Israele, emirati e Iran, con lealtà e accordi che altrove non funzionerebbero. L'Azerbaijian ha dalla sua Erdogan, Tel Aviv, e in maniera defilata e accorta, l'Iran, l'Armenia conta sulla sua ampia ed influente diaspora e sulla Russia, dalla quale acquista la magior parte del proprio armamento, così come l'Azerbaijian. Israele è interessata ai gasdotti che le arrivano dall'Azerbaijan e che non sono molto distanti dal NK. Siamo di nuovo di fronte a un puzzle geopolitico, dove gli interessi delle Nazioni sono posti al massimo interesse, travalicando anche la coerenza religiosa o politica. Se pare corretto che gli ortodossi russi parteggino per i cristiani armeni, che dei sunniti turchi e degli ebrei isrealiani spalleggino degli sciiti turcofoni confonde. Il punto è che quando si parla di rotte energetiche, si sta trattando della più pura lotta per la sopravvivenza delle Nazioni e nell'aree caucasica e mediterraneo-orientale, la quantità di giacimenti e gasdotti esistente e in realizzazione, è tale da scatenare lotte violente. Un'altra guerra in quell'area è inoltre è un buon modo per coinvolgere Mosca su un altro fronte e porla nelle condizioni di dover tornare a mediare tra Erevan e Baku, delle quali vorrebbe continuare ad essere buona amica. Potrebbe uscirne proponendo un referendum per l'autodeterminazione del NK, che probabilmente sceglierebbe l'Armenia (se non sè stesso), ponendo fine ad un secolo di lotte in un territorio in cui il 98% degli abitanti è di etnia armena, formalmente parte dell'Azeirbaijan ma autoproclamatosi indipendente dal 1988 con l'aiuto dell'Armenia, paese di cui usa moneta e lingua. I russi hanno fatto così per la Crimea e possono ripetersi. Erdogan non è d'accordo e lo ha già detto. Non c'è niente da fare, quello con Putin è proprio un rapporto tormentato.

 

Immagine:https://it.wikipedia.org/wiki/Nagorno_Karabakh#/media/File:Location_Nagorno-Karabakh2.png

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